Il suo nome completo era Fernando António Nogueira Pessoa.
Orfano di padre all’età di sette anni, dopo le seconde nozze della madre con il comandante Rosa, console di Portogallo a Durban, seguì la famiglia in Sudafrica. Studiò nell’università di Città del Capo.
Nel 1905 fece ritorno a Lisbona, dove cominciò a lavorare come corrispondente commerciale. Conosceva l’inglese alla perfezione e in questa lingua scrisse poesie sin dai tredici anni.
Nel 1908 cominciò a scrivere poesie in lingua portoghese.
Svolse un’intensa attività culturale come animatore dei circoli letterari di Lisbona e attraverso le riviste che fondò e diresse. Esercitò così un’influenza decisiva per l’avvento del modernismo portoghese.
Occultista, rosacroce, scriveva in nome proprio e di vari (oltre una ventina) «eteronimi», ciascuno dei quali provvisto di una propria scheda anagrafica e di un proprio stile.
Questa singolare spersonalizzazione, che doveva dar vita, fra le altre, alle personalità poetiche di Alberto Caeiro, poeta bucolico (maestro degli altri), Ricardo Reis, poeta ellenista e oraziano, e Álvaro de Campos, modernista e futurista, seguace di Whitman e di Marinetti, contribuirà alla creazione del «mito» di Pessoa, corroborato dal fatto che non pubblicò, durante la sua vita, che una parte insignificante della sua opera: Sonetti (Sonnets, 1913), Epitalamio (Epithalamium, 1913) e Antinoo (Antinous, 1918) in inglese; Messaggio (Mensagem, 1934) in portoghese. Solo dopo la sua morte la famosa «arca» in cui egli aveva riposto i suoi testi cominciò a dar corpo ai volumi delle Opere complete in versi e prosa (Obras completas, 15 voll., 1943-78).
La pubblicazione delle sue opere in Italia inizia nel 1957 con Il guardiano di greggi (Milano, Tipografia Esperia) seguita nel 1967 da Poesie (Milano, Lerici).
Fonti: Enciclopedia della Letteratura, Garzanti 2007; Istituo Centrale per il Catalogo Unico.
In Portogallo e in particolare a Lisbona la figura di Pessoa ancora oggi vive nelle strade. Oltre alla celeberrima statua davanti al café A Brasileira, ecco due murales in Rua Primeiro de Dezembro e Travessa do Sequeiro.